Estetica

Definizione

Termine introdotto in filosofia da Alexander Gottfried Baumgarten (1714-1762), nella sua Aesthetica (1750-1758), con  il quale si indica quella discipina filosofica che si occupa delle teorie dell’arte e del bello. In generale, l’estetica moderna si fa nascere con Immanuel Kant (1724-1804) e la sua celeberrima Critica del giudizio (1790), dove i spiega che il giudizio estetico è quello connesso alla nostre facoltà di gusto.

Spiegazione

Nella terminologia baumgarteniana, con estetica si intende la dottrina della conoscenza sensibile, dotata di un valore particolare, definito valore poetico. Baumgarten riconosce quindi alla poesia un valore autonomo e riconosce valore a un’attività umana fino ad allora ritenuta inferiore, quale l’attività estetica. In quanto teoria della conoscenza sensibile, il fine dell’estetica è la “perfezione della conoscenza sensibile”, ovverossia la bellezza, che è per Baumgarten universale.

Anche Kant, nella sua Critica del giudizio (nota anche come Critica della capacità di giudizio), intende l’estetica nell’accezione di “dottrina dell’arte e della bellezza”. Da qui Kant può procedere con la sua definizione di bello, che implica:

1) un oggetto di un piacere privo di interesse;
2) un giudizio universale, condiviso da tutti e indipendente da una conoscenza;
3) una finalità priva di scopo, perché l’armonia del bello pur esprimendo un accordo tra le parti non persegue uno scopo determinato;
4) un giudizio che sgorga da una percezione intuitiva, che, benché sia condivisa da tutti, non possa essere espresso attraverso concetti o regole logiche.