Concordanza dei tempi

1°quesito Rivisitando il mio poema su Orfeo ed Euridice per la pubblicazione della seconda edizione, mi sono posto alcune domande in alcuni punti in cui la concordanza del tempo diventava relativa a ciò che si intendeva dire. Per far capire meglio il concetto vi illustro questo esempio: Dall’ Acheronte ci si immetteva quindi sullo Stige, //il gigantesco fiume che circonda il regno, //alla qual sponda opposta il vecchio sempre si dirige //per lasciarvi le anime fuori dal legno . Per raccontare un fatto inserito nel contesto narrativo uso un tempo al passato "ci si immetteva" mentre per descrivere un fatto atemporale come il fatto che tale fiume circonda il regno degli inferi e alla qual opposta sponda il vecchio si dirige ho usato il presente... c'è chi ha detto che i verbi andavano concordati, e chi invece afferrando il concetto di atemporalità diceva che andava bene così come sta.... Che ne pensate voi? 2°quesito In caso cui il testo stia bene così come riportato, riprendere nella strofa seguente a parlare del fiume Stige in un tempo al passato secondo voi è corretto o devo poi descrivere tutto al presente? ecco la strofa che viene dopo : Esso era il fiume più sacro del divino impero; //temuto persino dagli Dei sulle quali acque giuravano; //al Dio mendace, privato del respiro per un anno intero, //per nove lunghi anni i beati simposi vietavano.


il 13 Marzo 2018, da Vincenzo Tagliaferri

Vincenzo Tagliaferri il 14 Marzo 2018 ha risposto:

Apollonio Rodio ti invoco :D

Apollonio Rodio il 14 Marzo 2018 ha risposto:

Rispondo all'invocazione ! E a tal proposito, mi riservo un attimo di tempo per una precisazione: al pari tuo ( e di chiunque altro frequenti il sito ) anch'io sono un semplice utente. Non faccio parre dello staff del sito e tanto meno vengo pagato per rispondere alle numerose domande che giungono qui ogni giorno ( o quasi ). La mia attività sui Oilproject è interamente gratuita: la svolgo quando mi è possibile e al meglio delle mie possibilità. Purtroppo, sono solo in questa impresa e non mi riesce di accontentare tutti: troppe sono le mancanze della redazione, che ha abbandonato il sito e delegato la funzione "domanda-risposta" all'autogestione dei suoi utenti. Sfortunatamente, eccettuando me ( e poche altre anime pie ), nessuno si presta a concedere tempo e conoscenze per rispondere alle richieste dei frequentatori. Vorrei proprio vedere che cosa succede se domani, di punto in bianco, decidessi di non rispondere più ! A questo punto mi si potrà chiedere "e perché non molli tutto", perché ho a cuore l'aiutare gli altri. In più, avere a disposizione una piattaforma online già costituita ( quale è, per l'appunto, Oilproject ) semplifica le cose e agevola me nel condividere il mio bagaglio culturale con chi ne ha bisogno ( o, semplicemente, vuole uno scambio di pareri ). Dai, terminato lo sfogo, rivolto genericamente a tutti gli utenti, passo ora ai tuoi quesiti. - Nel primo caso, non è necessario che tu vada a concordare i tempi verbali. Nel secondo, invece, è più corretto usare il presente ( indicativo, ovviamente ) riferendosi alla descrizione del fiume. Propongo una riscrittura dunque ( prescindendo dalla metrica ): "Esso è il fiume più sacro del divino impero; // temuto persino dagli dei sulle quali acque giurano ( puoi mantenere "giuravano" solo se la pratica del giurare sulle acque stigie è riferita al passato ); // al Dio mendace, privato del respiro per un anno intero, // per nove lunghi anni i beati simposi vietano ( anche qui come sopra )." - Però, ti svelo ( anche se non dovrei ) che il lettore non percepisce la discontinuità temporale, se non ad una seconda o terza lettura, dal momento che lo scritto è scorrevole è dotato di una certa musicalità. Ad ogni modo, meglio essere corretti e intellettualmente onesti ! - P.S. Per quanto riguarda la tua precedente richiesta potrei risponderti anche subito, tuttavia preferisco attendere ancora uno o due giorni, nella speranza di riuscire a confrontarmi con il mio amico. - Saluti, Apollonio Rodio.


grazie mille Apollonio della tua disponibilità, gentilissimo come sempre, per fortuna c sono ancora persone come te a cui piace divulgare e condividere cultura.. La riscrittura da te proposta in effetti è proprio ciò che sto vagliando e per cui non trovo pace xD... in effetti sarebbe più coerente riformulare tutto al presente dato che si tratta di un qualcosa di atemporale, ma poi a quel punto dovrei riscrivere quasi tutto il poema nei punti in cui si parla di caratteristiche avulse dal contesto narrativo... per esempio nel descrivere Ade? o il lago d'Averno? a meno che non considero tali descrizioni come esperienze visive vissute dal personaggio in quel frangente... mi dispiacerebbe togliere quella patina di antico che il tempo passato dona e quindi vorrei relegare il presente solo dove davvero necessario - Vincenzo Tagliaferri 14 Marzo 2018

Il mio consiglio è di rispettare quanto più possibile le regole della nostra lingua italiana, anche al costo di dover riscrivere intere parti. Laddove, invece, non ti riesce valuta "ad orecchio" ( rileggendo ad alta voce più volte ti renderai conto della scelta più fluente ). Non avendo a disposizione il poema nella sua interezza non posso farmi un'idea precisa di quanta influenza abbia la trasposizione dei verbi al tempo presente. Però, trattandosi di un resoconto di viaggio ultraterreno ( correggimi se sbaglio ), capisco l'importanza della dimensione temporale del passato. Quindi valuta bene la soluzione migliore ( anche se non credo riuscirai a prescindere dal presente atemporale per le descrizioni dei luoghi dell'Averno ). Nuovamente saluti. - Apollonio Rodio 14 Marzo 2018

Si in effetti sto riconsiderando tutto il poema e sto adottando il punto di vista di Orfeo per legittimare l'uso del passato, mentre laddove è impossibile non considerare la cosa da un punto di vista atemporale uso il presente ti porto un esempio così mi dici come t sembra il principio che sto adottando:Il re, nella sua fredda //imperturbabilità, //aveva un viso quasi inespressivo, //barba e capelli in una caotica omogeneità //e uno sguardo che penetrava aggressivo. qui ho lasciato il tempo al passato in quanto tutto ciò che viene descritto è così come appare ad Orfeo, laddove qui ho usato il presente atemporale :..Nessuno osa guardarlo in volto senza il suo consenso, //a colui che ardisce far ciò toccherà una brutta sorte, //del Dio riceverà il fatal dissenso //che lo porterà ad un’istantanea morte. Qui ho trasposto tutta la strofa al presente in quanto si sta parlando di qualcosa che trascende ciò che Orfeo vede e percepisce - Vincenzo Tagliaferri 14 Marzo 2018

Sì, il principio adottato funziona, continua su questa linea ! - Apollonio Rodio 15 Marzo 2018

ovviamente se la seconda citazione che ho riportato voglio renderla col presente condizionale funziona uguale giusto? - Vincenzo Tagliaferri 15 Marzo 2018

Credo di sì ! Per darti conferma, riporta la riscrittura al condizionale presente qui ( o preferibilmente nello spazio risposta ). Poter vedere la citazione sopra, con i verbi trasposti al condizionale, mi è di aiuto. Grazie. - Apollonio Rodio 16 Marzo 2018

//Nessuno oserebbe guardarlo in volto senza il suo consenso, //a colui che ardisse far ciò toccherebbe una brutta sorte, //del Dio riceverebbe il fatal dissenso //che lo porterebbe ad un’istantanea morte. - Vincenzo Tagliaferri 16 Marzo 2018

Per quanto riguarda la coerenza temporale anche questa soluzione è corretta. Per quanto, invece, concerne il mio gusto personale, inizialmente, ero più propenso alla prima versione: dopo qualche rilettura, però, mi viene da dire che neppure la seconda è da scartare. Anzi, consiglio di optare per la seconda versione: poi dipende tutto dal gusto personale ( essendo alquanto "elastica" la metrica del tuo componimento ). - Buon sabato. - Apollonio Rodio 17 Marzo 2018

Buon sabato anche a te :) - Vincenzo Tagliaferri 17 Marzo 2018