Fenomenologia dello spirito

Coscienza, autocoscienza e verità, sono dimensioni dell'esistenza? Se si, sono dimensioni distinte e separate?


il 16 Agosto 2017, da Valentina Garofalo

Plinium Bonari il 17 Settembre 2017 ha risposto:

Premetto che il mio intento non è quello di dare risposte esaustive. Ci sono idee di difficile trasmissione che non possono essere comprese in nessun modo se non attraverso una lunga e faticosa ricerca personale, assolutamente lontana da ogni accademismo. Che cos’è la coscienza? Iniziano già a sorgere dei problemi. Quando si parla di coscienza si possono intendere due cose: un luogo oppure uno stato. Nel primo caso, la coscienza rappresenta un’aerea psichica caratterizzata dalla presenza di contenuti "evidenti”, cioè contenuti di cui siamo “consapevoli" (es. un ricordo, un’emozione etc). Nel secondo caso, l’idea "coscienza" rappresenta uno stato particolare all’interno del quale un individuo si trova. Mi spiego meglio: solitamente, una persona ordinaria, vive la propria vita tra intervalli di consapevolezza (cioè coscienza, intesa come stato) e intervalli di meccaninicità. Se ci si osserva attentamente è possibile osservare episodi all’interno dei quali stiamo svolgendo una determinata azione meccanicamente. La meccanincità comporta numerose conseguenze: ti sei mai chiesta perchè esistono le guerre nel mondo? Facile, perchè ci sono persone che vivono meccanicamente. In effetti, pensaci: una persona che è conscia di quello che sta facendo potrebbe mai perpetrare un’azione che può recargli solo perdite e danni? Direi di no. Dunque, che cos’è l’autocoscienza? Parafrasando una vecchia metafora orientale: “gli esseri umani sono in possesso di un’enorme casa, arredata, con molte stanze, tante biblioteche. Nonostante ciò, quando qualcuno fa notare loro la ricchezza della quale sono dotati, essi utilizzano parole come superstizione, eresia, falsità”. L’autocoscienza rappresenta un processo metamorfico, solitamente innescata in seguito ad un grosso accumulo di emozioni negative, che un individuo opera sul proprio essere al fine di raggiungere una nuova percezione di sè stesso. Più precisamente, si tratta della percezione che si ha in seguito a quel processo di cambiamento. Per quanto riguarda la verità, ciò solleva dilemmi di natura monumentale, soprattutto perché è difficile parlarne. Se però l’idea “verità" assume la connotazione di comprensione spirituale, allora il tutto diventa più sorgivo. Alla luce di quello che ti ho detto, la risposta alle due domande è affermativa. Ma fai un passo indietro, analizza bene perchè io ho avuto la pretesa di affermare tale cosa. Non escludere la possibilità che io sia nel torto, e poni particolare accento sul processo di ricerca. p.s: nessuna pretesa di essere esaustivo. Bibliografia consigliata: Assagioli, Manuale di Psicosintesi Gurdjieff, Frammenti di un insegnamento sconosciuto Capra, Il Tao della Fisica Guenon, Simboli della Scienza Sacra Zolla, Le potenze dell'anima Lucarelli, Lettere Musulmane Ermete Trismegisto, Tavola Smeraldina Sri Aurobindo, L’ora di Dio