Oblio e felicità nella storia della letteratura e nella filosofia

Oltre che in Nietzsche, il nesso oblio-felicità (trattato nella Seconda Considerazione Inattuale), dove per giunta - inserendo versi intorno all'oblio e alla felicità di un gregge - rievoca i versi di Leopardi, dove si trova? E poi, in Leopardi è importante come tema? In che misura? Ritorna in qualche altra parte? O è solo presente nel "Canto Notturno di un pastore errante dell'Asia"?


il 12 Giugno 2014, da Astorino Simone

Nicola Rizzi il 14 Giugno 2014 ha risposto:

In Leopardi è molto frequente l'accostamento oblio-felicità. Pensa solo che nella prima fase ( ma anche nelle seguenti) Leopardi riteneva che gli Antichi potessero essere felici in quanto troppo impegnati in una vita attiva da potersi fermare a riflettere sulla tristezza del destino dell'uomo. E come gli antichi anche i Fanciulli ( Godi, fanciullo mio; stato soave, / Stagion lieta è cotesta; da Il Sabato del Villaggio ) e, appunto, gli animali.