Alessandro Manzoni: la poetica tra Illuminismo e Romanticismo

La formazione illuministica e le istanze romantiche in Manzoni, a cura di Alessandro Mazzini.
 
Il Prof. Alessandro Mazzini prende in analisi due testi del 1806 per evidenziare l'estrema coerenza con cui Manzoni sviluppò la riflessione estetica e la sua mediazione sul senso e sul significato della letteratura. Nella lettera che scrive a Claude Fauriel Manzoni manifesta un atteggiamento di insoddisfazione nei confronti della realtà: non è come dovrebbe essere. Il conflitto tra il piano di valori e il piano della realtà concreta è un il punto critico che impone una profonda meditazione e un profondo sentimento. Già nel 1806, quando Manzoni sta aderendo a istanze neoclassiche centrate sul culto della virtù solitaria, evidenzia un sentimento (termine che rimanda alla sensibilità romantica) "acerbo" che nasce da una riflessione intima. Il bisogno illuministico di analisi razionale e di porre la ragione come guida per il comportamento e le scelte dell'uomo si coniuga con un sentimento interiore di profondo contrasto nei confronti della realtà. La letteratura per Manzoni deve conciliare e illuminare il rapporto tra essere e dover essere ed esprimere il sentimento che questo conflitto determina. Tuttavia, si rende conto che per quanto riguarda la letteratura italiana manca uno strumento linguistico che faccia da medium tra l'autore e il pubblico. Un intellettuale italiano quindi, secondo Manzoni, deve tentare a migliorare il contrasto tra essere e dover essere nella consapevolezza che manca però un autentico legame tra letteratura e popolo in Italia. Aggiunge poi: "ed io sono persuaso che una qualunque verità pubblicata contribuisce sempre ad illuminare e riordinare un tal poco il caos delle nozioni dell'universale, che sono il principio delle azioni dell'universale". Nel carme In morte di Carlo Imbonati si evidenzia una sensibilità analoga. Manzoni immagina che Carlo Imbonati gli appaia in sogno e gli dia precetti di virtù anche applicabili all'attività letteraria. L'Imbonati centra l'insegnamento su una massima: "Sentir, riprese e meditar: di poco | Esser contento: da la meta mai | Non torcer gli occhi: conservar la mano | Pura e la mente". Occorre approfondire i contrasti della realtà, "meditare", e riviverli intimamente nel profondo.
 
Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.