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Rettili: caratteristiche e classificazione di serpenti, tartarughe e coccodrilli

I rettili rappresentano una classe di vertebrati che, insieme agli uccelli e ai mammiferi, ha la capacità di far sviluppare lo zigote (ovvero la cellula uovo fecondata) senza la necessità di tornare in un ambiente acquoso, in quanto l’embrione si sviluppa all’interno di un sacco protettivo contenente del liquido, chiamato amnios. L’uovo amniotico è molto importante per la salvaguardia del nascituro, e questa caratteristica ha inciso molto sulla conquista della terraferma da parte di queste tre classi, chiamate anche amnioti. I rettili depongono uova che, a seconda delle specie, vengono covate da uno dei due genitori, più frequentemente la femmina: le tartarughe, per esempio, sotterrano le uova in una buca sulla spiaggia, in prossimità della riva, per poi abbandonarle al loro destino (gli hatchlings, così si chiamano i piccoli di tartaruga, raggiungeranno da soli il mare seguendo le luci delle stelle dopo la schiusa notturna), mentre la maggior parte dei serpenti protegge e riscalda la propria covata.

La temperatura corporea è un altro tratto distintivo dei rettili che, al contrario di uccelli e mammiferi, sono animali a sangue freddo (eterotermi), ovvero incapaci di regolare la propria temperatura interna. Di conseguenza sono continuamente costretti a “riscaldarsi" esponendosi al sole: il detto “stare al sole come una lucertola” ha quindi dei fondamenti scientifici. Tuttavia i rettili sono rivestiti da squame (e non scaglie, proprie dei pesci) di diversa forma e colore, che permettono di trattenere il più possibile il calore, evitando di disperderlo nell’ambiente.

La classe dei rettili si suddivide in 4 ordini che si differenziano soprattutto per la diversa morfologia degli animali che li compongono.

I Cheloni comprendono tartarughe e testuggini. Il duro guscio che protegge questi animali viene chiamato carapace: fondamentale per la protezione, tuttavia ne rallenta la locomozione, soprattutto sulla terraferma. Alcune specie di terra possono vivere anche per più di un secolo, seguendo una dieta prettamente erbivora. Le specie acquatiche possono anche cibarsi di piccoli pesci, anfibi o insetti.

Due esempi di cheloni, uno marino e uno terrestre: la tartaruga verde (Chelonia mydas) a sinistra, e la testuggine di Hermann (Testudo hermanni) a destra.

Gli Squamati sono l’ordine di rettili che comprende il maggior numero di specie (oltre il 90% del totale), e per questo motivo sono suddivisi in diversi sottordini.
I Sauri hanno la caratteristica di possedere palpebre in grado proteggere gli occhi, per esempio dalla sabbia, e comprendono molte specie come lucertole, gechi, camaleonti, iguane e varani. Dotati di una lingua allungabile, catturano prede avvicinandosi a loro grazie alle zampe la cui struttura è specializzata per facilitare gli spostamenti su superfici anche molto diverse fra loro, come muri o tronchi d’albero. Esistono tuttavia sauri senza zampe (apodi) che vengono spesso scambiati per serpenti: in realtà questi appartengono al sottordine degli Ofidi. Essi non possiedono vere e proprie palpebre, ma soltanto una pellicola di protezione per gli occhi, e inoltre presentano arti solo lievemente abbozzati (vestigiali), che alcune specie utilizzano durante l’accoppiamento. Le Anfisbene invece costituiscono un gruppo separato dagli altri squamati, in quanto simili a grossi lombrichi, con occhi tendenzialmente vestigiali adattati alla vita sotterranea. In generale, gli squamati hanno adottato diverse tecniche di sopravvivenza e segnalazione, fra cui la secrezione di potenti veleni, colori sgargianti e la capacità di imitare specie pericolose.

Belli ma mortali: il mostro di Gila (Heloderma suspectum) a sinistra, e il cobra dagli occhiali indiano (Naja naja). Entrambe le specie sono infatti molto velenose, e i loro colori particolari servono da avvertimento ai nemici.

I Loricati sono un’ordine di rettili che comprende animali dotati di una corazza di squame molto resistente, di potenti mascelle e denti affilati, che li rendono cacciatori professionisti: si tratta di coccodrilli, alligatori e gaviali, che costituiscono 3 diverse famiglie. Il corpo affusolato permette loro di nuotare velocemente anche in acque poco profonde, dalle quali è in grado di “spiare” le eventuali prede in avvicinamento, grazie a occhi posizionati subito sopra la superficie dell’acqua. Le potenti zampe vengono usate anche per camminare sulla terraferma, nonostante non siano veloci come sott’acqua. Questi animali sono tuttavia sono costretti sempre a tornare a riva per deporre e covare le uova. L’ordine viene spesso semplicemente associato ai "coccodrilli", nonostante fra le tre famiglie di loricati ci siano notevoli differenze anche anatomiche, a partire dalla forma del muso.

Giro del mondo dei loricati: Alligatore americano (Alligator mississippiensis) a sinistra, coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) al centro, e gaviale del Gange (Gavialis gangeticus). Da notare la diversa forma del muso e come il nome scientifico rifletta la provenienza geografica di queste specie.

L’ordine dei Rincocefali invece presenta un solo esponente vivente, in Nuova Zelanda, chiamato tuatara (Sphenodon punctatus). Esso viene considerato un “fossile vivente” in quanto si crede derivante da animali vissuti nel tardo Triassico (170 milioni di anni fa) pressochè identici alla specie moderna. Di conseguenza il tuatara è stato “contemporaneo” dei dinosauri, i quali a loro volta sono classificati come rettili.
Queste “lucertole terribili” (letteralmente dinosauri) hanno dominato incontrastate il pianeta per circa 200 milioni di anni, colonizzando la terraferma, le acque e il cielo. In realtà è errato considerare come lucertole i dinosauri: questi vengono classificati come separati da esse, seppur sempre all’interno dei rettili.

 

Il tuatara (Sphenodon punctatus): “fossile vivente” neozelandese.


Francobolli del Kazakhstan del 1994 rappresentanti alcuni dinosauri.

Credits: Wikimedia Commons Andre Engles, Broken Inaglory, Kolossos, Orchi, Vicky Baldwin