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"Paradiso", Canto 33: riassunto

Introduzione

Il canto XXXIII del Paradiso è l’ultimo canto dell’intero poema: ci troviamo nell’Empireo, la sede dei beati, e siamo alla mezzanotte del 15 aprile del 1300.

Il canto di apre con l'invocazione alla Vergine, in cui San Bernardo (guida di Dante dal XXXI al XXXIII canto del Paradiso), chiede che il poeta possa alzare lo sgaurdo a Dio per comprenderne il mistero; la visione della Trinità, che il poeta si sforza di spiegare in maniera intellegibile, il soddisfacimento completo della sua sete di conoscenza. Si conclude così il cammino di redenzione individuale e il grandioso affresco della società del suo tempo iniziato nel primo canto dell'Inferno.

 

Riassunto

Il canto si apre con la preghiera alla Vergine (vv. 1-39) che San Bernardo innalza a Maria, intercedendo per Dante affinché possa assistere alla mirabile visione di Dio. I primi versi (vv. 1-21) sono dedicati all’inno di lode alla Vergine, a cui seguono (vv. 22-39) quelli dedicati alla preghiera di intercessione per Dante così che il poeta abbia la possibilità di alzare lo sguardo sino a Dio, senza perdere l’uso delle facoltà umane (vv. 35-36: "conservi sani, dopo tanto vedere, i suoi affetti"); il Santo chiede inoltre che la Vergine liberi Dante dalle ultime passioni materiali, così che sia pronto al solenne momento; e a questa preghiera si associano anche tutti gli altri beati presenti, tra cui Beatrice (vv. 38-39).

Maria ha accolto benevolmente la preghiera di San Bernardo ed intercede per il poeta volgendo lo sguardo a Dio (vv. 40-45). Dante, colmo di ardore di conoscenza e di inesprimibile felicità, volge lo sguardo verso l’alto cercando di vedere, scorgere e penetrare la luce divina. Il poeta si sforza qui di ricordare e riprodurre le ineffabili sensazioni e l'indicibile mistero cui ha avuto accesso: si passa dalla percezione dell'unità dell’Universo in Dio (vv. 76-108), alla spiegazione del dogma della Trinità (vv. 109-126) fino al mistero dell’Incarnazione (vv. 127-138). I versi finali del canto (vv. 139-145) sono dedicati all'istante in cui Dante raggiunge il massimo appagamento attraverso un'improvvisa folgorazione, che, grazie all’intercessione della grazia divina, gli permette comprendere la verità e di penetrare completamente la luce divina: una volta compreso il Vero, la visione scompare e termina il canto, nell'armonia de "l'amor che move il sole e l'altre stelle".

 

Personaggi

San Bernardo di Chiaravalle

Bernardo - chiamato successivamente Doctor Mellifluus (mellifluus in latino significa "dolce come miele"), nacque nel 1090 a Fontaines-le-Dijon e morì a Clairvaux nel 1153. Viene considerato il secondo fondatore dell’ordine dei Cistercensi 1, che da Bernardo in poi vennero chiamati anche Bernardini. Bernardo apparteneva ad una famiglia nobile borgognese, fu educato dai canonici regolari e nel 1112 entrò nell'abbazia di Cîteaux; solo tre anni dopo Santo Stefano Harding lo invitò a fondare il monastero che assumerà il nome di Clairvaux ("clara vallis", italianizzato in Chiaravalle), di cui Bernardo fu abate fino al momento della sua morte.

Bernardo si mosse per tutta l’Europa per esercitare la sua influenza politica e religiosa in ambiente sia ecclesiastico sia politico, e fu autore molto prolifico: abbiamo infatti lettere, sermoni, trattati ascetico-mistici, monastici, liturgici, dogmatici, agiografici. Si occupò anche di temi politici, formulando la "dottrina delle due spade", in cui si trattava del potere spirituale e di quello temporale, che Bernardo assegnava entrambi alla Chiesa, di cui stabiliva la superiorità rispetto all'Impero, cui l'istituzione ecclesiastica trasmetteva il diritto di amministrare il mondo terreno.

Bernardo, da un punto di vista filosofico, sostenne la cooperazione tra la volontà e la grazia per la santificazione dell’uomo, che può avvenire solo grazie alla mediazione di Cristo tramite l’umiltà e l’amore. Al centro delle sue opere (dal De laudibus Virginis Matris e Meditazione sopra il pianto di Nostra Donna) centrale è pure l'esaltazione della figura e del ruolo della Vergine, considerata come colei che è la mediatrice universale della grazia.

Bernardo venne canonizzato ad Anagni da Alessandro III nel 1174, riconosciuto come Dottore della Chiesa da Pio VIII nel 1830 e Pio XII, nel 1953, gli dedicò l’enciclica Doctor Mellifluus. Dante lo sceglie come sua ultima guida per la parte finale del viaggio paradisiaco proprio per la devozione mariana e perché autore fondamentale per la tradizione mistica occidentale.

 

1 Il nome deriva dal latino medievale cisterciensis, da Cistercium, l’antico nome di Cîteaux, abbazia della Francia, nel comune di Saint-Nicolas-lès-Cîteaux dove nel 1098 era stato fondato per la prima volta il Sacer Ordo Cistercensis da Roberto di Molesmes