"Il Principe" di Machiavelli: riassunto e analisi dei capitoli 6-9

Presentazione del trattato de "Il Principe" di Niccolò Machiavelli, analisi dei capitoli VI-IX, a cura di Alessandro Mazzini.

Nella prima parte del trattato de "Il Principe" svolge un ruolo importante il capitolo VI, innanzitutto per l'esposizione del concetto di imitazione, che è condotto attraverso la celebre similitudine dell'arciere: occorre guardare ai grandi esempi del passato per trarre delle regole che consentano di impostare un'azione politica sicura e infallibile.
Gli altri elementi del capitolo sono l'impostazione del binomio Virtù-Fortuna, la relativa concezione dell'occasione, come fase calcolabile della Fortuna, e la bipartizione tra chi diventa principe fondandosi sulla Virtù o sulla Fortuna.

Exemplum fondamentale per definire la figura del principe che Machiavelli sta delineando, è Cesare Borgia detto il Valentino, che viene presentato e analizzato nel capitolo VII. Inizialmente egli è indicato come modello per un principe che salito al potere per Fortuna, fa tutto il necessario per mettere le radici allo stato, metafora dell'ambito naturalistico. Tuttavia l'azione politica di Cesare Borgia risultò fallimentare. Machiavelli addita come causa del fallimento la malignità della Fortuna, che si concretizzò nella morte del padre, papa Alessandro VI e nella malattia di Cesare Borgia stesso. Ma viene anche individuato un errore commesso dal Valentino, cioè non avere impedito l'elezione di Giulio II al soglio pontificio. Machiavelli esalta la figura del Valentino come riflesso del tipico antropocentrico rinascimentale.

Nel capitolo VIII Machiavelli prende in considerazione coloro che arrivano al principato attraverso le scelleratezze, come Agatocle di Siracusa e Oliverotto da Fermo. In questi casi non si può parlare di Virtù. L'indipendenza dell'azione politica dalla morale non deve significare un'indifferenza alla morale per Machiavelli.

Il capitolo IX tratta del principato civile, cioè il principato circondato dal favore del popolo. Il principe sale al potere sostenuto dal popolo in funzione antimagnatizia. Il principato civile appare come globale alternativa alla situazione politica contemporanea.

Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.