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Il complemento di abbondanza e il complemento di privazione

Cos’è il complemento di abbondanza?

 

Il complemento di abbondanza indica ciò che è posseduto ampiamente (o appunto abbondantemente) da un essere animato o inanimato. Si tratta di un complemento indiretto, introdotto in particolare dalla preposizione semplice di.

Per fare qualche esempio:

Quel bambino è pieno di giocattoli;
Generalmente la pancetta abbonda di grasso;
Le pareti di quell’antico palazzo sono ricche di fregi.

Come si può intuire da questi esempi, i verbi che reggono il complemento di abbondanza sono quelli che indicano genericamente ricchezza, come: abbondare, ornare, colmare, traboccare, dotare, prosperare, ecc.

Allo stesso modo anche gli aggettivi e i sostantivi 1 che reggono il complemento indicheranno opulenza: pieno, ricco, abbondante, ricolmo, fiorente, gremito, pienezza, ricchezza, abbondanza, etc.

Il complemento di abbondanza si può inoltre individuare mediante le domande: “pieno di chi?”, “pieno di che cosa?”.

Per esempio:

Dopo la vendemmia, gli otri del contadino sono stracolmi di vino;
La tavola traboccava di vivande succulente;
La piazza era gremita di persone.

Il complemento di privazione, cos’è e come si usa

 

Il complemento di privazione si pone come contraltare del complemento di abbondanza, specificando di chi o di cosa un essere animato o inanimato è privo. Anche in questo caso ci troviamo davanti a un complemento indiretto, che è introdotto dalle preposizioni di e senza. Anche il pronome atono ne, inoltre, può esprimere il complemento di privazione, venendo utilizzato al posto delle preposizioni.

Per esempio:

L’ultimo film che ho visto al cinema è davvero privo di suspense;
Quell’abete è senza decorazioni natalizie;
Ho contato i soldi a nostra disposizione; purtroppo ne mancano molti per coprire le spese previste.

Allora i verbi che reggono il complemento di privazione saranno verbi che denotano una situazione di mancanza, come privare, mancare, scarseggiare, aver bisogno, aver carenza, ecc.

Il complemento può essere retto anche da nomi 2 e aggettivi che, al pari del verbo, indicano privazione: privo, bisognoso, carente, mancante, insufficiente, scarso, privazione, bisogno, carenza, mancanza, insufficienza, scarsità.

Facciamo degli esempi:

I tuoi pasti mancano di vitamine;
Giuseppe ha scarsità di mezzi;
Quel cagnolino ha bisogno di cure.

1 Alcuni grammatici considerano complementi di abbondanza solo quelli che dipendono da verbi e aggettivi, mentre analizzano i complementi retti dai sostantivi come complementi di specificazione.

2 Come nel caso del complemento di abbondanza, anche per quello di privazione in dipendenza da sostantivi alcuni grammatici preferiscono piuttosto parlare di complemento di specificazione.