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Il complemento di fine o scopo

Il complemento di fine o scopo: cos’è e come si usa

 

Anche il complemento di fine o scopo è un complemento indiretto che indica l’obiettivo per cui si compie o avviene l’azione espressa dal verbo oppure lo scopo a cui è destinato un oggetto. Se il complemento indica l’obiettivo di un’azione, è introdotto  tramite le preposizioni semplici di, a, da, in, per, le loro forme articolate e tramite locuzioni come al fine di, allo scopo di, ecc. Le domande da porsi per trovare il complemento sono: “con quale fine?”, “con quale scopo?”

Per esempio:

Federico è uscito in anticipo per il concerto;
Antonio prepara le slide in vista della riunione;
Abbiamo fatto una raccolta fondi in aiuto dei profughi.

Se il complemento indica invece la funzione o la destinazione di un oggetto inanimato, è introdotto dalla sola preposizione semplice da.

Per esempio:

Macchina da presa;
Occhiali da vista;
Stanza da bagno.

È importante non confondere i complementi di fine e di causa, che possono essere entrambi introdotti dalla preposizione per.

Per esempio:

Giorgio sta studiando per l’interrogazione (qui c’è un complemento di fine: Giorgio studia perché ha lo scopo o il fine di ottenere un buon voto all’interrogazione);
Giorgio sta studiando per volere dei miei genitori (qui c’è un complemento di causa: Giorgio studia perché è obbligato dai genitori).

Un metodo efficace per distinguere i due complementi in maniera corretta è quello di osservare il rapporto temporale tra il complemento e l’azione espressa dal verbo: il complemento di causa indica infatti un fatto precedente all’azione del verbo; il complemento di fine indica invece un fatto successivo all’azione espressa dal verbo. Per capire meglio si considerino gli esempi fatti sopra: nella prima frase, l’interrogazione avrà luogo dopo che ho studiato (almeno, si spera!), quindi è il fine della mia azione; nella seconda frase, invece, prima i miei genitori hanno voluto che studiassi e poi io ho studiato, quindi il volere dei genitori è causa del mio studiare.

 

La proposizione finale

 

Quando il complemento comprende un’intera espressione parliamo di proposizione finale. La proposizione finale è esplicita quando ha un verbo coniugato al congiuntivo presente o imperfetto ed è preceduta da una congiunzione o dalle locuzioni: perché, in modo che, affinché. Per esempio:

Ti ho parlato in quel modo affinché tu capissi la gravità della situazione;
Ti sollecito perché tu concluda presto il tuo lavoro.

Invece, la proposizione finale è implicita quando ilsoggetto di proposizione principale e reggente è il medesimo e la proposizione  è preceduta dalle preposizioni semplici a o per o dalle locuzioni al fine di, allo scopo di, seguite da un verbo all’infinito. Vediamo qualche esempio:

Giacomo è andato in biblioteca a studiare;
Paolo si è trasferito all’estero per trovare migliori condizioni di lavoro.