Dove sta andando la letteratura italiana contemporanea? L'opinione di Andrea Cortellessa

Dove va, la narrativa degli Anni Zero e di questo inizio di Anni Dieci? Forse sta andando, appunto, in direzione del "dove". I casi di alcuni “esordienti” dell'ultimo periodo come Antonio Pascale (campano del 1966), Franco Arminio (campano del 1960), Andrea Bajani (torinese nato a Roma nel 1975), Giorgio Falco (lombardo del 1966), Laura Pugno (nata a Roma nel 1970, al momento vive in Spagna), Giorgio Vasta (torinese nato a Palermo nel 1970) e Francesco Targhetta (veneto del 1980) sono ciascuno a suo modo, e pur nell’evidente differenza dei modelli testuali e letterari esibiti, tutti esemplari della tendenza della narrativa più recente a indagare, perlustrare, e in casi estremi cartografare, delle precise (quand’anche del tutto immaginarie, come nel caso di Falco e della sua "Cortesforza", o in quello di Pugno e del suo "Monte Gora" o della sua "Underwater") porzioni di territorio: offrendone una lettura estensiva o immersiva, comunque pregnante dal punto di vista antropologico e, insieme, fenomenologico (e dunque economico, sociale e, in ultima analisi, politico).
 
Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa - Tuttolibri.