D'Annunzio: la vita

Gabriele D’Annunzio (1863-1938) proviene da una famiglia modesta ma grazie a una ricca eredità viene mandato in collegio a Prato e in seguito si iscrive alla facoltà di lettere a Roma. La sua passione per la letteratura è talmente forte che la prima raccolta poetica, Primo vere, è del 1879. Tra le riviste per cui scrive negli anni romani ricordiamo Capitan Francassa, Cronaca Bizantina e Tribuna e del 1888 è il romanzo Il Piacere, fortemente autobiografico e ispirato alla vita di piaceri estetici e amicizie altolocate che trascorre a Roma. In particolare sono le donne, nella vita sociale e letteraria di D’Annunzio, ad avere un ruolo particolarmente rilevante: la relazione più celebre è certamente quella con l’attrice Eleonora Duse. Nel 1889 D’Annunzio inizia la carriera militare e nel 1891 si trasferisce per alcuni anni a Napoli, dove continua la sua attività letteraria. Dopo il ritorno in Abruzzo termina due opere fondamentali: Il trionfo della morte e Le vergini delle rocce. Negli stessi anni si avvicina alla filosofia di Nietzsche e all’opera di Wagner. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale D’Annunzio si fa portavoce di istanze interventiste e si arruola con i lanceri di Novara. Nel dopoguerra guida l’impresa di Fiume e, alla sua caduta sotto il governo Giolitti, aderisce al partito fascista, ma i dubbi su Mussolini lo portano ad allontanarsi dalla vita politica e ritirarsi nella sua villa sul lago di Garda, che viene trasformata in un museo della sua persona: il Vittoriale degli Italiani.