Carlo Emilio Gadda: vita, opere e poetica

Carlo Emilio Gadda nasce a Milano il 14 novembre 1893, presso un famiglia di buona borghesia, originaria dalla provincia di Varese. Al periodo della formazione, segnato dalla progressiva crisi economica per investimenti sbagliati da parte del padre Francesco Ippolito (indebitatosi nella coltivazione dei bachi da seta e, soprattutto, per l'edificazione di una villa, poi celebrata con astio nella Cognizione del dolore, a Longone al Segrino), seguono gli anni liceali presso il milanese "Parini" e poi l'iscrizione (anche per assecondare i desideri ossessivi della madre, Adele Lehr) all'Istituto Tecnico Superiore di Milano (il futuro Politecnico). Interrotti gli studi per la leva militare nel giugno del 1915 sotto una brigata alpina, Carlo Emilio è fatto prigioniero nella rotta di Caporetto e deportato in Germania; al rientro a casa, l'atroce scoperta che il fratello Enrico, anch'egli al fronte come aviatore, è morto in un incidente aereo. Questi eventi, centrali per buona parte della visione del mondo gaddiana, sono consegnati alle pagine del Diario di guerra e prigionia, che lo scrittore pubblicherà solo molti anni più tardi.
 
Ripresi gli studi (ora all'ingegneria si affianca la filosofia, con una predilezione per Leibniz, su cui Gadda preparerà una tesi mai discussa), Gadda si laurea e intraprende una serie di viaggi professionali che lo portano, nei primi anni Venti, in Sardegna e poi fino in Sudamerica, cui seguiranno più avanti il Belgio, la Ruhr e la regione della Lorena. Il rientro in Italia coincide con le prime prove letterarie e con i fondamentali contatti umani con scrittori ed intellettuali del tempo, dal gruppo della rivista fiorentina «Solaria» a Bonsanti, Montale, Falqui e Bacchelli. Composte (ma non edite) la Meditazione milanese (1928) e La meccanica (1928-1929), Gadda pubblica nel 1931 La madonna dei filosofi e, tre anni dopo, Il castello di Udine. Alla morte della madre (4 aprile 1936) inizia la stesura del "romanzo" La cognizione del dolore, in cui confluiscono temi autobiografici e riflessioni filosofiche di quegli anni (nonché una rappresentazione grottesca e stravolta dell'Italia del tempo), che verrà poi in parte pubblicata sulla rivista «Letteratura» tra 1938 e 1941. Il trasferimento a Firenze nel 1940 anticipa alcune pubblicazioni come Gli anni (1943) e L'Adalgisa (1944), anche se va detto che le vicende compositive ed editoriali dei testi gaddiani saranno sempre assai labirintiche; subito dopo la guerra, escono, sempre su «Letteratura», i primi capitoli di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1946), portato a termine - se così si può dire, data la natura di "giallo" irrisolto del romanzo gaddiano - solo più avanti. Nel mentre, Gadda si sposta a Roma, dove dal 1950 lavora stabilmente ai programmi radiofonici della RAI. Gli anni che precedono la morte (che cade il 21 maggio del 1973) vedono l'autore impegnato nell'allestimento di volumi di racconti (Le novelle del ducato in fiamme, 1953; Accoppiamenti giudiziosi, 1963), nella ripubblicazione (con nuove aggiunte) dei due romanzi precedenti (il Pasticciaccio nel 1957 e la Cognizione nel 1963) e di raccolte saggistiche (tra cui I viaggi la morte, 1958, e Verso la Certosa, 1961).
 
Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa - Tuttolibri.