Machiavelli, "Il Principe", capitoli 25 e 26: riassunto e analisi

Lettura e analisi dei capitoli XXV e XXVI del Principe di Niccolò Machiavelli, a cura di Alessandro Mazzini.

Si è visto come l'opera nasca dalla consapevolezza della crisi italiana e dalla volontà ferma di superarla, mediante l'azione di una "extraordinaria virtù". Assistiamo, pertanto, ad uno sforzo razionalistico radicale di Machiavelli contro la crisi.
Il rapporto virtù-fortuna si qualifica così come il problema "genetico" dell'intero scritto, che avevamo già trovato presente non soltanto nel capitolo XVIII del primo libro dei Discorsi, luogo simbolico della genesi del Principe, ma anche nel corso dello svolgimento del trattato.

In particolare, a questa tematica rimandavano:
- il capitolo III sui principati misti, dove si riconosceva come aspetto fondamentale della extraordinaria virtù la capacità di "prevedere discosto", cioè di anticipare con largo anticipo lo svolgimento degli avvenimenti futuri;
- il capitolo VI sulla teoria dell'imitazione, dove si esponeva il concetto di "occasione" come fase calcolabile della fortuna e ingrediente fondamentale affinchè la virtù possa esprimersi;
- il capitolo VII, dove il Valentino era prima indicato come il principe modello, il cui fallimento non poteva essere attribuito che alla sorte, ma poi si identificava un suo errore nel non aver impedito l'elezione di Papa Giulio II;
- il capitolo VIII, infine, in cui si parlava delle crudeltà bene o male usate.

Il capitolo XXV affronta definitivamente il problema virtù-fortuna, segnando il fallimento del progetto di razionalismo assoluto di Machiavelli.

Alessandro Mazzini è professore di Greco e Latino presso il Liceo Classico Manzoni. Si è laureato in Letteratura Greca con il professore Dario Del Corno presso L'Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con riviste di divulgazione culturale e ha insegnato per 10 anni Lingua e Letteratura Italiana e Lingua e Letteratura Greca presso il Liceo della Scuola Svizzera di Milano. Dal 2001 è ordinario di Italiano e Latino nei Licei e dal 2003 ordinario di Greco e Latino al Liceo Classico.