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Iliade: riassunto del primo libro

Dopo il proemio, il poeta prosegue narrando i motivi dell’ira di Achille, cui si era accennato nella protasi. Crise, sacerdote di Apollo si reca da Agamennone per offrire un riscatto per Criseide, sua figlia, prigioniera del comandante dei greci, ma è severamente cacciato. Offeso, invoca Apollo che punisce aspramente i Greci mandando una terribile pestilenza. Si diffonde rapidamente il timore per la causa sconosciuta di diversi lutti; Achille decide di convocare l’assemblea dei capi e Calcante, un indovino, spiega essere la peste mandata dal Dio per aver offeso il suo sacerdote. Agamennone, infuriato per le parole dell’indovino, che sembrano essere l’unica speranza, è deciso a consegnare Criseide a patto che gli venga fatto un dono. Achille cerca di persuaderlo e ingannarlo ma alla fine ottiene solo la determinazione dell’Atride ad avere la sua schiava prediletta: Briseide. Tra i due si scatena una furibonda e violenta lite, in cui emergono solo brutali offese, fino a quando Achille, per risolvere la disputa, è quasi deciso a sguainare la spada. Ecco che, improvvisamente, arriva Atena: i due hanno una conversazione in cui la dea rivela di essere stata mandata da Era per invitarlo al temperamento e Achille, al termine, cede e accetta. Criseide viene riportata da Ulisse al padre mentre Achille, offeso e piangente si reca dalla madre Teti per farsi aiutare a vendicare l’oltraggio. La Dea, allora, addolorata per il figlio si reca da Zeus e lo implora di assicurargli la vittoria dei Troiani sugli Achei, i quali saranno costretti a presentarsi inginocchiati davanti a suo figlio, per risollevare le sorti della battaglia.