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Rinaldo nell'"Orlando furioso": analisi e commento

Il personaggio di Rinaldo nei cicli cavallereschi

 

Rinaldo di Montalbano è uno degli eroi del ciclo carolingio, il complesso di poemi e di chansons de geste che celebrano le gesta di re Carlo Magno (742-814) e dei suoi eroici paladini 1. Il personaggio di Rinaldo, nelle sue varie incarnazioni, passa dai testi medievali (come cantari, chanson de geste, lais e fabliaux e primi esempi di romanzi) ai poemi del Quattrocento e del Cinquecento. Tra gli esempi di opere in cui compare la figura di Rinaldo, possiamo citare l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, senza dimenticare Luigi Pulci e Torquato Tasso.

Rinaldo è infatti un tipico eroe del ciclo carolingio: di stirpe nobile, egli è fedelissimo a Carlo Magno e alla disciplina del cavaliere cortese, ma in più di un’occasione manifesta il proprio carattere passionale ed orgoglioso. Nel poema boiardesco l'eroe ha tre fratelli, Guicciardo, Alardo e Ricciardetto e una sorella, Bradamante; mentre nel poema di Ariosto appare anche un quarto fratello, Ricciardo. Importanza particolare riveste il cavallo del paladino, Baiardo, dotato di un’intelligenza quasi umana e donatagli dal mago Malagigi, cugino dell’eroe. Il cavallo nel corso dei diversi poemi verrà a volta a volta perduto e riconquistato dal personaggio. Frequente in tutta la tradizione è il contrasto tra lui e Orlando, suo cugino: elemento principale dello scontro, sia nelle trame narrate da Boiardo che nell’Orlando furioso, è ovviamente Angelica, la bellissima principessa del Catai di cui entrambi sono follemente innamorati.

 

Rinaldo nell’Orlando innamorato

 

Nel poema di Boiardo, Rinaldo è innamorato di Angelica, ma nel corso dell'inseguimento entrambi bevono a una fonte magica (il paladino a quella dell’odio, la donna a quella dell’amore), invertendo così i loro ruoli. Orlando per amore della ragazza giungerà a combattere contro Rinaldo, che si salva dall’uccisione da parte del cugino solo grazie all’intervento di Angelica, che interrompe lo scontro ordinando a Orlando di distruggere il giardino della maga Falarina.

Riappacificatisi, i due eroi devono affrontare la maga Morgana e il re delle isole lontane, Manodante. Tornato in Francia, Rinaldo beve alla fonte dell’amore, mentre Angelica contemporaneamente attinge a quella dell’odio, causando un nuovo scambio di ruoli. Il poema del Boiardo si conclude con l’invasione della Francia da parte dell’esercito di Agramante; l’incompiutezza del poema - che si arresta al terzo libro - permette ad Ariosto di sviluppare questa linea narrativa.

 

Rinaldo nell’Orlando furioso

 

Nel poema Orlando furioso di Ariosto, Carlo Magno affida Angelica al paladino Namo di Baviera e promette a Orlando e Rinaldo, in lotta per Angelica, che il paladino tra i due più valido nella guerra contro i Saraceni avrebbe ottenuto la ragazza. In seguito Rinaldo, dopo che la Francia ha subito una prima sconfitta, viene inviato in Inghilterra in cerca di rinforzi. Lì deve difendere la principessa Ginevra, accusata ingiustamente di tradimento: per Rinaldo è un modo di dimostrare il proprio valore cavalleresco, compiendo una nobile impresa.

Rinaldo è poi una figura-chiave per la tematica bellica (“i cavallier” e “le arme” del primo verso della protasi dell’Orlando furioso): grazie al suo intervento, Parigi viene salvata dall’assedio e i saraceni sono ricacciati ad Arles. Le vicende militari si intrecciano però con quelle amorose e con la tematica encomiastica del poema: nei canti trentotto e trentanove, Rinaldo e Ruggiero, due dei più forti guerrieri dei due schieramenti si affrontano a duello per porre fine all’intera guerra. La maga Melissa, aiutante di Bradamante, sa però che l’esito dello scontro, in un caso o nell’altro, avrebbe danneggiato colei che deve fondare la stirpe degli Estensi, e, sotto le mentite spoglie di Rodomonte, consiglia a re Agramante di attaccare Carlo, sospendendo così le ostilità tra i due eroi. I saraceni, sconfitti, passano in Africa.

Rinaldo, dopo aver inseguito senza speranza Angelica in Francia, beve nuovamente alla fonte dell’odio (canto 42) e perde ogni interesse per la bellissima principessa. Dopo la fine della guerra, nel viaggio di ritorno in Francia, Rinaldo incontra Ruggiero, appena convertitosi, e concede al guerriero di sposare la sorella Bradamante.

 

Pulci e Tasso


Se Rinaldo è insomma una figura fondamentale per Boiardo e Ariosto, non bisogna dimenticare che questo personaggio si ripresenta anche in altre due importanti opere della tradizione cavalleresca quattro-cinquecentesca; nel Morgante di Luigi Pulci (1432-1484), pubblicato in due edizioni tra 1478 e 1483, nonostante il tono parodico dell’opera, Rinaldo mantiene le proprie qualità di paladino ed eroe al servizio di re Carlo. Nel Rinaldo, poema giovanile di Torquato Tasso pubblicato nel 1562 e dedicato a Luigi d’Este, si mettono più a fuoco le vicende sentimentali, mentre Rinaldo nella Gerusalemme liberata è l’eroe attraverso cui sviluppare la tematica encomiastica nei confronti degli Estensi.

1 In particolare, il ciclo carolingio, celebrando le imprese di Carlo Magno, esalta i valori militari e morali (il coraggio e l’abilità in battaglia, la devozione al proprio signore, la fede incrollabile in Dio e le straordinarie imprese compiute per sconfiggere gli infedeli) dei paladini di corte. Esempio più rappresentativo di questo fortunatissimo genere narrativo è la Chanson de Roland (XI secolo) che descriveva - con evidente forzature della realtà storica - il sacrificio di Orlando e della retroguardia cristiana nella battaglia di Roncisvalle del 15 agosto del 778.