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Dante, "Guido, i' vorrei che tu e Lapo e io": parafrasi del testo

Parafrasi Analisi

Riprendendo lo schema del plazer provenzale - nel quale il tema tradizionale era quello del compiacimento nel dare libero sfogo a desideri irrealizzabili - Dante immagina qui intraprendere un viaggio per mare (su un “vasel“) in compagnia di Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e delle rispettive donne amate. Oltre al tema dell’amore cortese (oggetto esclusivo del “ragionar” dei tre, v. 12), vengono pertanto celebrati anche il valore dell’amicizia (rigorosamente maschile) e del viaggio, già proprio dei romanzi cavallereschi del ciclo arturiano.

Metro: sonetto con schema ABBA ABBA CDE EDC.

  1. Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
  2. fossimo presi per incantamento
  3. e messi in un vasel 1, ch’ad ogni vento
  4. per mare andasse al voler vostro e mio 2
  5. sì che fortuna 3od altro tempo rio
  6. non ci potesse 4 dare impedimento,
  7. anzi, vivendo sempre in un talento,
  8. di stare insieme crescesse ’l disio 5.
  9. E monna Vanna e monna Lagia poi
  10. con quella ch’è sul numer de le trenta 6
  11. con noi ponesse il buono incantatore 7:
  12. e quivi ragionar sempre d’amore,
  13. e ciascuna di lor fosse contenta,
  14. sì come i’ credo che saremmo noi.
  1. Guido, io vorrei che tu e Lapo ed io
  2. fossimo presi come da una sorta di incantesimo
  3. e messi in una barchetta, che ad ogni soffio di vento
  4. andasse per mare secondo il vostro e il mio desiderio;
  5. cosicché né tempesta né altro tipo di avversità
  6. potrebbe ostacolare il nostro viaggio,
  7. e anzi, vivendo sempre accomunati da un’unica voglia,
  8. non potesse che aumentare il desiderio di stare insieme.
  9. E poi [vorrei che] il mago benevolo ponesse monna
  10. Vanna e monna Lagia, insieme a quella che è la trentesima
  11. [delle sessanta donne più belle di Firenze]:
  12. e lì potessimo discorrere sempre d’amore,
  13. e ciascuna di loro essere contenta,
  14. così come credo lo saremmo noi.

1 vasel: nave magica, già presente nei romanzi del ciclo bretone (o arturiano).

2 al voler vostro e mio: a prescindere dalla direzione nella quale spira il vento, la nave si muove sempre secondo la volontà dei suoi passeggeri, come previsto appunto dalle doti magiche del ciclo delle leggende arturiane.

3 fortuna: fortunale, vento tempestoso.

4 potesse: il congiuntivo ha valore desiderativo, come il precedente "fossimo presi" (v. 2) e i congiuntivi che seguono, tutti in dipendenza dal "vorrei" del primo verso.

5 La comunanza di desideri e di intenti rafforza il senso di appartenenza all’interno del gruppo di amici.

6 quella ch’è sul numer de le trenta: Vanna o Giovanna è la donna amata da Cavalcanti, Lagia la donna di Lapo. La compagna di Dante alla quale qui si fa riferimento non può essere Beatrice che, nell’elenco delle sessanta donne più belle di Firenze (che faceva parte di un componimento andato perduto, ma menzionato nella Vita Nova), occupava il nono posto.

7 Il buono incantatore: è il mago del v. 3 (nel ciclo arturiano, la nave magica è quella di Merlino).