Tragedie

Dal 1816 il Manzoni si dedica al genere tragico, componendo il Conte di Carmagnola (1820) e l'Adelchi (1822). L'autore prende la decisione di mettere in discussione alcune regole classiche legate alla tragedia, e d'innovare questo genere così antico. Così, nel primo testo teorico sull'argomento, la Prefazione al Conte di Carmagnola, il Manzoni si scaglia contro il principio di verosimiglinaza che fonda le unità aristoteliche, e che risulta agli occhi dell'autore totalmente illegittimo, poiché ignora la soggettività dello spettatore. Manzoni difende inoltre l'esigenza di rappresentare il vero storico, delegando l'ambito della moralità al coro, che deve esprimere i sentimenti del poeta.

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